(1475-1524), soprannominata “La Bella”, amante adolescente e concubina non troppo nascosta dello stesso Papa, e uno degli artisti più geniali del Rinascimento italiano , Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio (c.1454-1513).
Tra veleni di palazzo, calunnie e gelosie, il pontificato di Alessandro VI incoraggiò anche le arti con la chiamata a Roma del Pintoricchio, autore di uno dei cicli pittorici più famosi della storia dell’arte: quello del nuovo appartamento papale in Vaticano. Non è dell’appartamento Borgia che tratta la mostra, bensì del Papa ritratto dal Pinturicchio in ginocchio davanti alla Madonna col Bambino benedicente. La Madonna del Pintoricchio era reputata– secondo una diffusa voce di corte – il ritratto dell’amante del papa, la giovane e conturbante Giulia Farnese: Il dipinto raffigura una Madonna col Bambino benedicente e, ai loro piedi, un Papa adorante. Tale opera, per la presunta presenza di Giulia Farnese nella figura della Madonna, causò grande scandalo: fu prima coperta, poi strappata dalle pareti, infine dispersa in più frammenti. L’esatta composizione del dipinto, tuttavia, non andò perduta grazie a una copia realizzata nel 1612 dal pittore Pietro Fachetti. Nel dipinto il papa Alessandro VI è ben riconoscibile; il Bambino benedicente non ha bisogno di interpretazioni. È Giulia che bisogna ritrovare nell’immagine. Ed il mistero si disvela.
Carlo Marino