Mimmo Cuticchio al Teatro di Villa Lazzaroni

Giovedì 11 aprile al Teatro di Villa Lazzaroni andrà in scena lo spettacolo LA FUGA DI ENEA E LA RICERCA DI UNA NUOVA PATRIA cunto di e con Mimmo Cuticchio.

Il mito di Enea nella cultura europea, dal Medioevo ad oggi, ha avuto una fortuna sconfinata in ogni ambito: dalla letteratura alle arti visive, dal teatro alla musica, al cinema. L’opera di Virgilio è soltanto l’ennesima variante di un mito complesso, che trae le sue origini più di mille anni prima dell’Eneide e che durante i secoli ha continuato ad arricchirsi e modificarsi con una serie di stratificazioni di versioni funzionali a strategie politiche e identitarie, interessi di città e paesi desiderosi di accreditare un fondatore prestigioso.

Il mito di Enea non è un racconto del passato, al contrario, il profugo virgiliano è tornato a proporsi, in anni recenti, come emblema di altri e non meno drammatici esili. La sua figura di esule, di sconfitto senza patria, si presta ad esprimere la condizione del migrante di oggi, ed è su questi aspetti che lo spettacolo focalizza la sua attenzione.

Nell’Eneide è rilevante il tema delle contaminazioni e del meticciato, che stanno all’origine della stessa fondazione di Roma, e che accompagnano lo sviluppo e la storia della città in tutte le epoche. La storia di Enea, la sua ricerca di una patria, tuttavia, è anche storia di violenza e di soprusi, una storia di conquiste sanguinose.

L’obiettivo dello spettacolo è far emergere, più che il racconto della guerra – con le sue atrocità e la sua veemenza distruttrice – il valore, l’intrepidezza e lo spirito di sacrificio al servizio di un nobile ideale. Dietro l’impalcatura eroica, tuttavia, l’Eneide è un poema profondamente triste, le sue pagine più belle e memorabili cantano di sciagure e di dolori con un tono di pietà e di compassione fraterna.

Le musiche non sono quelle del piano a cilindro, che accompagnano gli spettacoli tradizionali, ma del tutto originali. Strumenti antichi e moderni saranno utilizzati simultaneamente per la realizzazione di una colonna sonora che accompagnerà la progressione dialettica dei fatti rappresentati, seguendo i ritmi di improvvisazione tipici del teatro dei pupi.

Eleonora Marino

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