La Pugliese ha rielaborato per la scena una storia autobiografica. Una voce monologante introduce la vicenda: nel 2013, a 83 anni, moriva Rusina che, tra rintocchi di campane e lettura di un testamento, affida le ultime parole all’amata nipote.
In tale situazione lo spettacolo diventa l’occasione per una nonna e sua nipote di scambiarsi di ruolo, tutto passa attraverso lo sguardo di una donna che improvvisamente torna giovane.
È il racconto della vita di una donna forte, delle sue tante cadute, delle innumerevoli cicatrici. E, nel contempo, è la storia d’amore tra una nonna e sua nipote.
Carlo Marino
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