Al Teatro Basilica in Roma: I treni della felicità

I treni della felicità” per la drammaturgia di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci sarà al TeatroBasilica in Roma dal 19 al 21 gennaio 2024. In scena Fiammetta Bellone, Federica Carrubba Toscano, Egle Doria. Le musiche di scena saranno eseguite dal vivo da Edmondo Romano.

Si tratta di una storia che nei libri di storia ufficiale manca. La pièce narra un episodio storico dell’immediato Dopoguerra che vide protagoniste le donne nell’organizzazione di convogli che trasferirono “in Alta Italia”, principalmente in Emilia Romagna, circa 70 mila bambini in condizioni di assoluta miseria da tutta la penisola. Il primo convoglio partì da Milano nel 1945 e fu organizzato dalle donne comuniste milanesi ed emiliane. Non era più un treno di morte come i convogli dei deportati, ma ricostruiva la vita. A chiamarli “treni della felicità” fu il sindaco di Modena; a lanciare l’iniziativa furono le donne della neonata Udi, a partire dall’idea di solidarietà laica che animava Teresa Noce, battagliera dirigente comunista e partigiana da poco rientrata dal campo di sterminio di Ravensbrük.

I lunghissimi viaggi in treno rappresentarono per i ragazzini un percorso di formazione, anche segnato dal trauma dell’abbandono, che coincideva con la conoscenza del paesaggio italiano distrutto dalla guerra. Pur non essendo ricche, le famiglie ospitanti accolsero i bambini come figli, nell’idea che l’Italia si sarebbe risollevata e ricostruita grazie alla collaborazione di tutti. I piccoli vennero rivestiti, mandati a scuola, curati, in cambio di niente, grazie anche all’appoggio del Pci, dei Cln locali, delle sezioni Anpi, delle amministrazioni e della popolazione in genere. Si intrecciarono non solo storie pratiche di soccorso, ma storie emotive di relazioni e di affetti che poi durarono nel tempo. Storie di chi sapeva costruire comunità.

Lo spettacolo  indaga quest’episodio dal punto di vista femminile, in una riflessione sulla maternità come condizione non solo biologica, ma anche etica e politica. Quattro interpreti provenienti da diverse regioni italiane restituiranno questo affresco di un’Italia possibile, vissuta e sognata attraverso la solidarietà tra donne. Le attrici dello spettacolo si mettono in scena con un atto di generosa autobiografia, in un processo di svelamento di sé, in relazione alla storia, come donne del presente, che derivano da quelle donne, dialogano con esse e si interrogano sulle proprie scelte e la propria posizione in un mondo diverso da quello di allora, che vorrebbero provare a trasformare, con un’azione di responsabilità personale. La vicenda dei bambini che partirono con i treni della felicità è straordinaria al punto da sembrare oggi frutto di fantasia, ma è assolutamente vera.

Carlo Marino

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