“Procedura” in scena al Teatro Basilica

Al TeatroBasilica, in Roma dal 13 al 15 ottobre 2023, va in scena “Procedura”, drammaturgia di Renato Gabrielli e per la regia di Domenico Ammendola. In scena Massimiliano Speziani e Daniele Gaggianesi.

In un futuro “distopico”, forse non troppo lontano sarà possibile commissionare la costruzione di repliche dell’essere umano , capaci di sopravvivere alla morte del corpo fisico . Ma ai candidati sarà richiesto di seguire una complessa procedura. Sulla scena una stanza spoglia e senza finestre, in cui si svolge un confronto serrato tra due uomini: Uno (Massimiliano Speziani), di circa sessant’anni, e Quell’altro (Daniele Gaggianesi), di circa trenta.

Sono davvero due uomini o uno dei due è un doppio, un clone arrivato lì per acquisire e immagazzinare dei dati? Man mano che i due si confrontano, tutto si inceppa, tutto deraglia, e chi crede di possedere si scoprirà posseduto.

Procedura, attraverso alcuni elementi ricorrenti nella più recente letteratura sul transumanismo, si interroga su quale sia la materia che costituisce la nostra personalità, nel tentativo di afferrare quel mistero che, lontano da ogni algoritmo possibile, ancora osiamo chiamare “esperienza”.

Nelle note di regia Domenico Ammendola ha scritto:

«Una stanza vuota, asettica. Forse una stanza di Gesell? Due uomini. O forse solo uno? Tutto ciò che avviene è una procedura, una procedura che serve per uno scopo altro. Quale scopo? Attraverso questa procedura uno dei due uomini incomincerà ad indagare il suo passato riscoprendo ricordi sopiti o addirittura rimossi.

Un lento progredire attraverso sogni, memorie, sensazioni, fisiche e psicologiche che ci porterà dentro la vita di entrambi esaltando difficoltà, differenze, vicinanze sempre più umane. Tutto questo grazie all’intelligenza artificiale e a una super tecnologia che ci permetterà di riversare tutto lo scibile di noi stessi in una macchina che tale non sarà più. Renato Gabrielli ci mette di fronte ad un’analisi profonda dell’uomo e dell’umana debolezza, alla pochezza che alberga in ognuno di noi, agli errori, ai fantasmi e alle ipocrisie che l’uomo si porta dietro quotidianamente che consciamente o inconsciamente dimentica o rimuove. Una commedia sofisticata (o bastarda come definisce privatamente Renato) che attraverso risate, sorrisi amari e profonde amarezze ci racconta una storia che nella sua semplicità può essere la storia di tutti di noi ma che di fatto non è di nessuno di noi».

CarloMarino

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