Nel quadro delle manifestazioni artistiche e culturali organizzate dal Polo Museale Lazio #artcity2019, il Maestro Remo Anzovino si è esibito il giorno 1 di agosto a Castel Sant’Angelo riscuotendo il successo di un pubblico particolarmente motivato e preparato all’ascolto.
Nato a Pordenone da genitori napoletani, che gli hanno lasciato quel particolare modo di pronunciare l’italiano che lo affratella a tutti i partenopei, attraverso progetti discografici e colonne sonore cinematografiche, ha legato il suo nome a personaggi e fatti della Storia, dell’arte, della letteratura e dello sport di valore universale quali il disastro del Vajont, Vincent Van Gogh[, Claude Monet, Paul Gauguin, Muhammed Ali , Pier Paolo Pasolini, l’ossessione nazista per l’arte degenerata, Buster Keaton, Galileo Galilei, Tina Modotti.
L’artista ha confessato di essere fortemente attratto dall’imperfezione, tessendone l’elogio così come fece, mutatis mutandis, anche il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
Tipico del compositore e del pianista è il forte elemento visivo sommato alla fusione dei linguaggi utilizzati e la critica più avveduta lo considera, a ragione, uno dei più eclettici ed innovatori compositori di musica strumentale italiana proprio per la sua forza narrativa, per il talento per la melodia e l’intelligenza compositiva.
Carlo Marino
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