Personale di Frank Holliday al Museo Bilotti in Roma

In mostra nella Capitale, dal 20 giugno al 13 ottobre 2019, le opere di Frank Holliday, dipinte a Roma nell’estate del 2016. Si tratta di una vera e propria mostra personale di 36 opere dipinte nel suo studio vicino a Piazza Navona, dove l’artista statunitense ha lavorato alacremente avendo come ispirazione le opere dei grandi maestri della storia dell’arte. Frank Holliday è nato nel 1957 a Greensboro, nel North Carolina, e dopo aver frequentato il San Francisco Art Institute e il New York Studio School, si stabilì a New York dove raggiunse la fama all’inizio degli anni Ottanta, associato alla scena artistica dell’East Village e del Club 57.
Nei primi anni della sua carriera lavorò a stretto contatto con Andy Warhol e altri artisti quali Keith Haring, Ann Magnuson e Kenny Scharf, esponendo alla Kenny Schacter Gallery, Tony Shafrazi Gallery, Debs & Co., Tom Cugliani Gallery, The Kitchen, Dru Artstark e GAL Gallery.
Numerose sono le mostre collettive che hanno visto la sua partecipazione presso prestigiose realtà newyorkesi come The Arts Club, Derek Eller, White Columns, Sandra Gering Gallery, Amy Lipton Gallery, Elizabeth Dee, Barbara Toll Fine Art and Club 57, Lennon Weinberg, PS1 e il Club 57 con Keith Haring.
I suoi lavori sono conservati in numerose importanti collezioni sparse negli Stati Uniti, in Europa, Giappone, Australia, Messico, in spazi come il Weatherspoon Museum at The University of North Carolina di Greensboro, il Museum Frederick Russe di Stoccolma (Svezia), il Museo delle Miniature di Amsterdam (Olanda), il MoMA e la DIA Art Foundation di New York.
Frank Holliday è stato premiato con il National Endowment for the Arts (1986), il Gottlieb Foundation Fellowship (2010), il Pollock Krasner Foundation Fellowship (2010) e il Fellow of the John Simon Guggenheim Memorial Foundation (2015).
Poco più di un anno dopo la grande mostra dedicata alla scena newyorkese degli anni Settanta – Ottanta, Holliday fa il suo primo ingresso in un’istituzione museale italiana con la sua personale, frutto del soggiorno “monastico” romano, al Museo Carlo Bilotti. Va sottolineato che Frank Holliday è uno degli artisti del Club 57, lo storico locale dell’East Village al quale recentemente il MoMA di New York ha dedicato una grande mostra. Il percorso espositivo comprende anche la proiezione del film inedito di Anney Bonney “Roman Holliday”.Nei suoi dipinti del “ciclo romano” – puntualizza il curatore della mostra Cesare Biasini Selvaggi – Frank Holliday ha scandagliato proprio questo spazio intermedio, tra l’inferno e il paradiso, quella dimensione di mezzo. La sua grande maestria sta nel dare immagine a qualcosa di assolutamente immateriale, nel dipingere cioè la realtà nella sua irrealtà, cercando l’aldilà in questo mondo e questo mondo nel pensiero dell’aldilà. La bellezza del colore controbilancia la solidità del gesto pittorico, in un susseguirsi di paradossi dove luci e ombre, cadute e ascese, assenze e presenze diventano inscindibili.

Carlo Marino

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