Dal 13 al 20 giugno, presso il Centro Culturale ROMA9 in Piazza dei Campani è possibile visitare la mostra con installazione dell’artista Gianfranco Ucci.
Il titolo dato alla mostra: “Il Tao dell’Artista: percorso di tras-formazione:saggezza, benessere e salute in Oriente e Occidente” racchiude in sé il percorso esperienziale compiuto dall’artista negli archetipi universali estratti dal libro di Lao Tzu: Tao Te Ching. Il libro che in Cina ha prodotto fiumi di inchiostro di commentari di grandi pensatori comincia così:
non è l’eterno Tao,
il nome che può essere nominato
non è l’eterno nome.
Senza nome è il principio
del Cielo e della Terra,
quando ha nome è la madre
delle diecimila creature.
Perciò chi non ha mai desideri
ne contempla l’arcano,
chi sempre desidera
ne contempla il termine.
Quei due hanno la stessa estrazione
anche se diverso nome
ed insieme sono detti mistero,
mistero del mistero,
porta di tutti gli arcani.
(Traduzione dal cinese di Luciano Parinetto – 1995).
Gianfranco Ucci attraverso i suoi dipinti e la videoasrte vuole far sperimentare il potere terapeutico delle immagini attraverso otto itinerari che coincidono con gli otto trigrammi. Il Tao Te Ching può essere espresso in termini di aritmetica binaria, base del linguaggio dei computer e così l’artista si cimenta, con le sue inconsuete figure spazio-temporali e collegando arte, scienza ed esperienza di vita, nell’esplorazione di un approccio terapeutico della visione dell’arte.
L’approccio di Gianfranco Ucci è quello assimilabile alla suggestiva visione di Alain de Botton e John Armstrong espresso nel testo “L’arte come terapia”. Tale punto di vista non si riferisce all’arte, in quanto tale, ma allo stato psicologico dell’osservatore che determina un certo tipo di emozione davanti ad una opera. La reazione che un quadro suscita in noi, di piacere, di fastidio o di indifferenza, corrisponde ad una precisa condizione psicologica della quale possiamo non essere assolutamente consapevoli.
Carlo Marino
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