La pittrice Apolonia Sokol a Roma

Apolonia Sokol (Parigi 1988) è una pittrice figurativa francese di origine danese e polacca. Attualmente sta lavorando a Roma come borsista presso l’Accademia di Francia  – Villa Medici. Si tratta di un’artista cresciuta nel quartiere operaio di Château Rouge dove i suoi genitori lavoravano al teatro parigino Le Lavoir Moderne attorno al quale si avvicendarono un gran numero di intellettuali, scrittori, poeti e rifugiati. In seguito anche lei vi accolse varie figure del femminismo con cui strinse un’amicizia duratura, in particolare Oksana Shachko, di cui ha eseguito vari ritratti.

Dopo essersi laureata all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, Apolonia Sokol si trasferì negli Stati Uniti stabilendosi a New York  lavorando negli studi del pittore Dan Colen.

Successivamente si trasferì a Los Angeles dove strinse amicizia con artisti come Elizabeth Peyton o Henry Taylor.

Tornata a Parigi, Apolonia Sokol espose le sue opere nel 2016 a Copenhagen alla Galleria Andersens’s Contemporary e nel 2018 a Istanbul alla Galleria The Pill. Il lavoro di Apolonia Sokol è stato esposto nell’ambito di progetti istituzionali, come le mostre: Tainted Love / Club Edit a Villa Arson nel 2019 (a cura di Yann Chevallier), Aux sources des années 1980, al Museo dell’Abbazia di Sainte-Croix, Sables d’Olonne, nel 2019 (a cura di Amélie Adamo), Mademoiselle al Crac Occitanie nel 2018 (a cura di Tara Londi), Tainted Love, mostra inaugurale del Comfort Moderne nel 2017 (a cura di Yann Chevalier), Peindre, dit elle al Museo delle Belle Arti di Dole nel 2017 (a cura di Julie Crenn). La sua prossima mostra, Possédés, si terrà al MOCO di Montpellier nel 2020 (a cura di Vincent Honoré). Nel 2018 è stata selezionata per il premio Emerige e le fu assegnato il premio Antoine Marin. HBO & Danish Documentary hanno prodotto un documentario sulla carriera dell’artista, diretto da Lea Glob che la segue da circa dieci anni. Apolonia Sokol è rappresentata dalla galleria The Pill. Il suo progetto a Villa Medici s’ispira e rende omaggio alla figura di Artemisia Gentileschi.

Carlo Marino

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