In un incontro tra due mondi dalle tonalità diverse si muovono suadenti e solitarie le donne di Dana. Il soggetto femminile risulta predominante, eppure ognuna delle sue protagoniste indaga e si concentra su un aspetto differente dell’umanità intera, riflettendo sul suo rapporto con la realtà contemporanea. Le origini slave e la formazione italiana dell’artista si riverberano nella sua originale tecnica mista. Le linee non marcano ma accennano delle figure che si confondono con l’ambiente in cui sono immerse e da cui si distaccano a tratti. Abbondano gli elementi tratti dalla vita quotidiana: pizzi, merletti, fogli di giornale entrano nell’opera con vivacità e frenesia. Le donne sembrano sospese in un altrove e solo avvicinandosi ci si accorge di come siano vive e al contempo frammentate.
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