Al TEATRO ARGOT STUDIO in Roma: “I MONOLOGHI DELL’ ATOMICA”

Al TEATRO ARGOT STUDIO il 26 e 27 APRILE 2023 va in scena uno spettacolo di e con Elena Arvigo dal titolo: I MONOLOGHI DELL’ ATOMICA da “Preghiera per Cernobyl” di Svetlana Aleksievich e “Racconti dell’atomica” di Kyoko Hayashi con la presenza in scena della traduzione in consecutivo in lingua russa dell’attrice Monica Santoro. I due fatti all’origine dello spettacolo: Chernobyl  e Hiroshima . Il 26 Aprile 1986 scoppia la centrale nucleare di Cernobyl , il  9 Agosto 1945 viene lanciata una bomba atomica su Nagasaki per accelerare la resa del Giappone : due capitoli oscuri, due eventi che hanno segnato le coscienze e che qui vengono rievocati dalla Aleksievich (premio Nobel per la Letteratura 2015 ) attraverso alcune testimonianze/monologhi tra le quali quella di Ljudmila Ignatenko, moglie di un vigile del fuoco, soldati, bambini e da Kyoko Hayashi , una scrittrice ma soprattutto una hibakusha, così si chiamano in Giappone  i sopravvissuti alla bomba atomica. La ricostruzione in entrambi i racconti non è degli avvenimenti, ma dei sentimenti attraverso lo sguardo di queste donne testimoni e scrittrici, in un’ideale staffetta per coltivare la necessità della memoria. Il racconto di queste voci si concentra sulla dimensione umana della tragedia, sui sentimenti dei sopravvissuti, sulla storia profonda, interna, individuale di chi quegli avvenimenti li ha vissuti sulla propria pelle. Al centro dello spettacolo ci sono le persone. La Grande Storia è raccontata attraverso le piccole storie delle persone che l’hanno subita, le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro drammi. Vite interrotte di uomini, donne e bambini, drasticamente mutate, quotidianità stravolta e distrutta.

Il filosofo tedesco Günther Anders con la sua filosofia della discrepanza (Diskrepanzphilosophie), sulla scia dell’antropologia filosofica, cercò di descrivere la divergenza tra ciò che è diventato tecnicamente possibile (come la distruzione del mondo con le bombe atomiche) e ciò che la mente umana è in grado di immaginare, diventando un grande esponente del movimento anti-nucleare; proprio perché un traguardo dell’antropologia filosofica fu quello di notare come la differenza tra l’uomo e l’animale si ascriva nelle terrificanti capacità esclusive dell’uomo: l’uomo è l’unico animale in grado di distruggere la Terra.

“I Monologhi dell’Atomica” fa parte di un progetto sulle donne e la guerra dal significativo titolo “Le Imperdonabili”: una serie di studi iniziato da Elena Arvigo nel 2013 su figure di donne, testimoni scomode mitiche e reali, legate dal filo rosso della guerra, donne imperdonabili perché, appunto, testimoni scomode della realtà che le circonda. Donne che scelgono di non tacere e resistere – resistere ed agire. L’atto giornalistico e l’atto poetico diventano così simbolo e testimonianza di una resistenza, prima di tutto,  del pensiero.

Svetlana Aleksievich ha scritto:  “Più di una volta ho avuto l’impressione che in realtà io non stessi parlando del passato ma che stessi annotando il futuro”.

Carlo Marino

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