L’AMORE, LE ARMI: ENEA, EROE MODERNO – Parco della Musica “Ennio Morricone” Roma

Martedì 20 settembre 2022, nella Cavea del Parco della Musica “Ennio Morricone”, in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, va in scena “L’AMORE, LE ARMI: ENEA, EROE MODERNO”, con Viola Graziosi, Graziano Piazza e per la regia di Piero Maccarinelli. Lo spettacolo sarà accompagnato dalla musica di Rita Marcotulli, Stefano Saletti & La Banda Ikona e dall’ intervento storico critico Andrea Marcolongo.

“L’amore, le armi: Enea, eroe moderno” da Eneide di Publio Virgilio Marone nella traduzione di Mario Ramous pubblicata da Marsilio e rivista da Dario Del Corno racconterà uno straordinario percorso.

Enea è il terzo momento di una trilogia, iniziata nel 2017 con un lavoro sulle leggende dedicate alla nascita di Roma e proseguita nel 2021 con un secondo spettacolo dedicato alla figura di Ulisse. Il progetto triennale di valorizzazione del mondo classico propone spettacoli multidisciplinari con attori, musicisti e storici, in teatri greco-romani, riletture contemporanee di miti ed eroi classici. Enea, l’eroe della responsabilità adulta, nella scultura allegorica di Bernini ci ricorda plasticamente il dovere verso i più fragili (siano essi gli uomini o la natura), il dovere di preservare la memoria (il padre Anchise) e contemporaneamente quello di assicurare la continuità attraverso i figli (il figlio Ascanio): Enea porta sulle spalle il passato e protegge con la sua persona il futuro. L’umanità di Enea ne fa, oggi, il nostro eroe. In questa contemporaneità fragile in cui l’umanità è chiamata a difendere sé stessa (dalla pandemia) e il futuro dei propri figli (dalla crisi climatica), Enea è l’uomo che si sacrifica per assicurare un futuro alla propria stirpe.

Virgilio declina in Enea l’amore in tutte le sue espressioni: da quello filiale e paterno (Ascanio, detto anche Julo, e Anchise) portati in salvo da Troia in fiamme, a quello coniugale (Lavinia) fino alla passione carnale e sensuale per Didone, abbandonata in nome di un impegno morale più alto, la fondazione di Roma e la creazione di una nuova stirpe, la Gens Julia. Enea è l’uomo giusto e il politico saggio che assolve ad una responsabilità più grande, complesso è quindi il rapporto con i nemici a cominciare da Turno e da Lauso, figlio di Mezenzio. Con Eurialo e Niso Virgilio racconta mirabilmente la forza dell’amicizia e di un amore che solo la morte può fermare.

Nell’incontro con Andromaca, Enea rivive la tragica fine di Troia e sente tutto il peso del suo destino, vorrebbe fermarsi, ma non è ancora tempo di pace. A Cuma Enea incontra la Sibilla che gli preannuncia guerre sanguinose in Italia, ma lo incoraggia. Enea, pronto ad affrontare i nuovi pericoli, chiede alla Sibilla di accompagnarlo nel regno dei morti, fino a riabbracciare suo padre Anchise.

Anche gli Dei nell’Eneide conoscono la passione e si schierano con i loro protetti, ma anch’essi devono sottostare al Fato che ha scritto la vittoria di Enea e la fondazione di Roma: Venere chiede a Vulcano di forgiare le armi per il figlio Enea, Giunone cerca in tutti modi di ostacolare Enea, Giove si pone come garante del compimento del Fato.

Pietas e onore, furore e orgoglio, il peso di un destino da compiere e il desiderio di pace, giustizia e misericordia, la responsabilità sociale e morale: le virtù di Roma.

Enea non è solo un eroe, è soprattutto il più umano degli eroi. Conosce la pietas e la compassione, ma ha ben chiaro che per governare bisogna sconfiggere i nemici. Insomma, Enea fondatore di Roma e L’Eneide come punto di partenza e speriamo di arrivo di una riflessione sulla tolleranza e l’empatia non inutilmente buoniste, anzi consapevoli della necessità dei conflitti per arrivare ad una pace e ad un governo che basi la sua forza proprio su tolleranza ed empatia.

Scrive Andrea Marcolongo: “Se in tempo di pace e di prosperità chiediamo a Omero d’insegnarci la vita, a ogni rivolgimento  della Storia dovremmo deporre Iliade e Odissea e affrettarci a riprendere in mano l’Eneide.  Sarà dunque prezioso ripercorrere il viaggio di Enea da Troia a Roma passando per gli Inferi, per riscoprire l’eroe che cerca un nuovo inizio con in mano il bene più prezioso: la capacità di resistere e di sperare. Una lezione attualissima”.

Per Enea i luoghi degli spettacoli, in quanto tappe del suo viaggio verso Roma, sono particolarmente evocativi (lo spettacolo è già stato in scena al Teatro Nuovo di Napoli e poi al Castello Aragonese a Baia, frazione di Bacoli). Il viaggio ci conclude a Roma (Cavea del Parco della Musica “Ennio Morricone”) cosicché leggenda storia e poesia possano trovare una nuova sintonia.

C.M.

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