L’attore, attraverso il racconto dell’ex capo dell’ANM, ripercorre le tappe principali della carriera di Palamara, mettendo in luce il sistema di vasi comunicanti che si è instaurato tra politica e magistratura negli ultimi venti anni e che rischia di compromettere l’equilibrio costituzionale del Paese. La trama si dipana tra processi, sentenze, nomine e correnti, in un unico atto pieno di colpi di scena e di ritmo incalzante tra testimonianze inedite, video, interviste e intercettazioni. Il racconto di cronaca di una delle firme più autorevoli del giornalismo italiano, restituisce la realtà dei fatti così come si sono verificati, in maniera schietta, sintetica e senza fronzoli, con lo scopo di sollecitare una riflessione nello spettatore. L’obiettivo non è attaccare l’indipendenza della magistratura, ma far tornare gli italiani a credere nella Giustizia. Ci sono scene che si inscrivono perfettamente in alcuni dei topos, dei grandi temi del teatro di tutti i tempi: il tradimento, la sete di potere, l’astuzia per ottenerlo, le guerre fratricide. Edoardo Sylos Labini, dopo avere interpretato alcuni dei personaggi più scomodi e discussi della storia, da Nerone a D’Annunzio, da Giuseppe Mazzini a Italo Balbo, torna in scena con uno spettacolo di teatro civile con un’operazione verità che farà sicuramente discutere. Le scene e i costumi saranno affidati a Laura Giannisi. Sul palco con Sylos Labini, Simone Guarany e a sorpresa, forse, il convitato di pietra.
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