Mostra Ni una menos a Roma

L’Ambasciata Argentina presenta la Mostra che si terrà alla Casa Argentina in Roma, dal 15 ottobre al 17 novembre 2020, dal titolo Ni una menos, delle artiste Silvia Levenson e Natalia Saurin, a cura di Manuela De Leonardis.
Il titolo della mostra vuole essere un atto di ossequio al movimento nato in Argentina nel 2015 per la libertà delle donne contro il femminicidio e la violenza di genere, ispirato ai versi «Ni una mujer menos, ni una muerta más» (Non una donna di meno, non una morta di più) della poetessa e attivista messicana Susana Chávez (1974-2011) assassinata a Ciudad Juárez.

Finalità della mostra è rendere visibile, attraverso l’arte, l’ormai allarmante problema della violenza di genere diffuso non solo in America Latina ma anche in Europa e sovente aggravato dal confinamento provocato dalla pandemia di covid19.
Con il lavoro delle 
artiste, la Casa Argentina diventa anche spazio di denuncia e di riflessione collettiva che invita a rivedere il ruolo della donna nella società.
Silvia Levenson è nata in Argentina in 1957 e vive in Italia dal 1980. Nei suoi lavori esplora lo spazio sottile situato fra ciò che si vede e ciò che s’intuisce e usa il vetro come una lente d’ingrandimento per osservare da vicino i conflitti nelle famiglie e nella società.
Attraverso le sue sculture e installazioni indaga quelle zone di confine che possono essere
le mura domestiche oppure le frontiere. Nel 2004 riceve il premio Rakow Commission Award al Corning Museum of Glass; nel 2008 è finalista al Bombay Sapphire Prize e nel 2016 riceve The Glass in Venice Award da parte dell’Istituto Veneto di Venezia. I suoi lavori fanno parte di numerose collezioni pubbliche tra cui quelle del Corning Museum of Glass, New Mexico Museum of Art, Santa Fè, Houston Fine Art Museum, Toledo Museum of Art, Mint Museum, Charlotte, Sunderland Glass Museum, UK, Museo Provincial de Bellas Artes, Buenos Aires, Alexander Tutsek-Stiftung, Monaco, MUDAC, Lausanne,
Museo del Castello Sforzesco, Milano e la Fondazione Banca San Gottardo.
Natalia Saurin (Buenos Aires 1976, vive e lavora tra Milano e Finale Ligure) è fotografa e
videoartista. Si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e si forma presso l’Università dell’immagine, fondata dal fotografo Fabrizio Ferri. La sua ricerca è volta a rilevare come
mito e quotidianità siano connessi tra di loro, attraverso l’uso di simbologie, leggende ed
esperienze quotidiane. Filo conduttore che attraversa tutto il suo lavoro artistico è
l’indagine su stereotipi e immagini iconiche, ripetizioni e trasmissioni di concetti e immagini
che alterano il concetto di verità. Dal 2000 ha esposto in numerose mostre in Italia e
all’estero. Nel 2010 vince il primo premio al Renaissance Arts Prize, nella categoria
videoarte a Londra. Partecipa a varie residenze d’artista, fra queste nel 2011 viene invitata
alla Fondazione Americana Camargo di Cassis (Francia) e nel 2014 a Catania per il
progetto My little house. Nel 2018 viene pubblicata la monografia Natalia Saurin. Tra mito
e quotidiano, curata da Balloon Project (Moondi Edizioni). E’ rappresentata dalla
distributrice di video arte Visualcontainer con sede presso Videoart Project space di Milano. I suoi video sono stati proiettati in festival quali Videa, Visionaria, Fiaticorti,

Giffoni e Optica (Spagna, Argentina, Bolivia, Francia).

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