E’ la quinta volta che l’artista torna a Solomeo, rinnovando così il suo forte legame con il Teatro Stabile dell’Umbria, iniziato presentando al Cucinelli nel 2013 il capolavoro “The Suit” e a seguire negli anni “The Valley of Astonishment”, “Battlefield”, e “The Prisoner”. Nella prima parte dello spettacolo Brook si cimenta con uno dei temi ricorrenti della sua poetica e si interroga sul ruolo del teatro come strumento di presa di coscienza collettiva dei problemi del reale. Nella seconda parte lo spettacolo prende la forma di omaggio a un altro grandissimo regista, Vsevolod Mejerchold e a sua moglie, l’attrice Zinaida Nikolaievna Raich, raccontando la fine tragica di entrambi.
A chi ho consacrato la mia vita? Perchè? Why?
Che senso ha fare teatro? A chi ci rivolgiamo? Di cosa parliamo?
Affronteremo queste e altre domande in un viaggio che sarà insieme drammatico e gioioso; scopriremo che queste stesse questioni erano più che mai scottanti già all’inizio del ventesimo secolo.
Why? racconta anche la vita di Meyerhold, grande regista russo giustiziato a Mosca il 2 febbraio 1940. Si tratta di una evocazione e un omaggio che vogliamo rendere a un grande martire.
«Il Teatro è un’arma molto pericolosa» ha detto Meyerhold, uno dei più grandi registi della storia del Teatro. Egli si è trovato ad affrontare le minacce che il teatro, e in generale l’arte, hanno dovuto subire negli anni 30 in Russia”.
Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency