A Solomeo (PG) va in scena “Why?” al Teatro Cucinelli

In Prima nazionale italiana, al Teatro Cucinelli in Solomeo (PG) Peter Brook presenta, insieme a Marie-Hélène Estienne, , sabato 23 novembre alle 21 e domenica 24 novembre alle 17, Why?, una nuova creazione, interpretata da: Hayley Carmichael, Kathryn Hunter, Marcello Magni. Gli attori saranno accompagnati dal vivo dal pianista e compositore Laurie Blundell.
E’ la quinta volta che l’artista torna a Solomeo, rinnovando così il suo forte legame con il Teatro Stabile dell’Umbria, iniziato presentando al Cucinelli nel 2013 il capolavoro “The Suit” e a seguire negli anni “The Valley of Astonishment”, “Battlefield”, e “The Prisoner”. Nella prima parte dello spettacolo Brook si cimenta con uno dei temi ricorrenti della sua poetica e si interroga sul ruolo del teatro come strumento di presa di coscienza collettiva dei problemi del reale. Nella seconda parte lo spettacolo prende la forma di omaggio a un altro grandissimo regista, Vsevolod Mejerchold e a sua moglie, l’attrice Zinaida Nikolaievna Raich, raccontando la fine tragica di entrambi.
Nelle note di regia Peter Brook e Marie-Hélène Estienne scrivono :”Due attrici e un attore, Hayley Carmichael, Kathryn Hunter e Marcello Magni, si interrogano sulle ragioni che li hanno spinti a dedicare tutte le proprie energie al teatro. Le loro menti, ogni cellula del loro corpo, sono piene di ricordi e domande.
A chi ho consacrato la mia vita? Perchè? Why?
Che senso ha fare teatro? A chi ci rivolgiamo? Di cosa parliamo?
Affronteremo queste e altre domande in un viaggio che sarà insieme drammatico e gioioso; scopriremo che queste stesse questioni erano più che mai scottanti già all’inizio del ventesimo secolo.
Why? racconta anche la vita di Meyerhold, grande regista russo giustiziato a Mosca il 2 febbraio 1940. Si tratta di una evocazione e un omaggio che vogliamo rendere a un grande martire.
«Il Teatro è un’arma molto pericolosa» ha detto Meyerhold, uno dei più grandi registi della storia del Teatro. Egli si è trovato ad affrontare le minacce che il teatro, e in generale l’arte, hanno dovuto subire negli anni 30 in Russia”.

Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency


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