La mostra comprende una serie di fotografie di reliquie che Raffaello Bassotto realizzò tra il 2011 e il 2014, ognuna delle quali assume il valore di “memoria di una memoria”. Si tratta di foto di resti corporali, di oggetti d’uso, di testimonianze di personaggi d’importanza religiosa, o attribuiti a essi, custoditi in luoghi sacri e venerati. In particolare, nella tradizione cristiana, hanno assunto un particolare valore i resti mortali del corpo (o il sangue custodito in ampolla) dei martiri della fede, gli strumenti del loro martirio, o anche il corpo di un santo.
A partire dal Medioevo le reliquie (dal latino relinquere, lasciare dietro) sono state oggetto di adorazione, ricerche, brame, collezioni, rapine, falsificazioni, venerazione ed esposizione. Le caratteristiche di autenticità, rarità, acquistabilità e monetizzazione, insieme alla loro esponibilità in privato e in pubblico fanno delle reliquie il nucleo del museo moderno. La nascita e lo sviluppo del culto delle reliquie costituisce un eccezionale viaggio nei primi secoli del cristianesimo. La loro enorme diffusione corrispondeva con esigenze di un’epoca divisa tra luce e tenebre.