La Signora delle Camelie al Teatro Quirino. Roma

Dal 27 febbraio all’11 marzo MARIANELLA BARGILLI, RUBEN RIGILLO, SILVIA SIRAVO con CARLO GRECO vanno in scena al Teatro Quirino con LA SIGNORA DELLE CAMELIE
tratta dal romanzo di Alexander Dumas figlio. Le musiche sono di Mario Incudine e l’adattamento, le scene e la regia di MATTEO TARASCO.
Il Romanzo di Dumas figlio fu pubblicato nel 1848 e, nel corso degli anni, ha ispirato numerose versioni teatrali e cinematografiche, fra cui quelle del 1915, del 1917, del 1934, del 1953 e del 2005. Tale romanzo costituisce inoltre, come è noto, la base per l’opera romantica La Traviata di Giuseppe Verdi.
Si tratta di un viaggio nel profondo dell’animo umano, ove le contraddizioni più aspre si fondono, per restituire un’immagine del mondo assolutamente controversa.
Mettere in scena LA SIGNORA DELLE CAMELIE, il cui personaggio principale è ispirato a Marie Duplessis, celebre cortigiana parigina divenuta contessa di Perrégaux, capolavoro della letteratura francese dell’Ottocento e che, alla sua prima apparizione, non poteva non sconvolgere l’immaginario collettivo, vuole essere per il regista un tentativo di riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica. La parola poetica sempre più ha la necessità oggi di imporsi su altri linguaggi che dicono e spiegano, ma non insegnano il senso profondo dell’animo umano. Il testo di Dumas parla della difficile e infelice storia d’amore tra Margherita, la cortigiana più bella di Parigi, e Armando Duval. Il racconto si apre con la visita del narratore ad un appartamento di una “mantenuta” da poco deceduta, dopo essere venuto a conoscenza di un’asta grazie ai manifesti visti per le vie di Parigi. Il narratore ipotizza che possa essere una prostituta dalla dimora molto ricca e con molti oggetti preziosi, omaggio dei suoi uomini. Attraverso dei flashback sulla storia di Margherita, si viene a conoscenza del fatto che la protagonista frequentava gli Champs-Elysées e le rappresentazioni teatrali, portandosi sempre dietro tre oggetti: l’occhialino, un sacchetto di dolci e un mazzo di camelie, che per 25 giorni al mese erano bianche e per i restanti 5 giorni rosse (il bianco simboleggiava la sua disponibilità per i clienti). Margherita era in effetti una cortigiana che godeva della protezione di un duca, che le dava denaro per soddisfare ogni suo capriccio. E ciò poiché ritrovava in lei l’immagine della figlia morta: così nonostante la vita mondana di eccessi e trasgressioni, il duca provava affetto verso di lei e se ne occupava.

Carlo Marino

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