“IL FRONTE DELLE DONNE” al Teatro Vascello in Roma

“Il fronte delle donne”, in scena al Teatro Vascello di Roma dal 20 al 25 febbraio e al Teatro Comunale Secci di Terni dal 15 al 16 marzo, si pone la finalità di svelare il fondamentale ruolo delle donne, quasi sempre dimenticato, durante il più grande e devastante massacro bellico che la storia ricordi: il conflitto della “Grande Guerra” del ’15-’18. Tale spettacolo di teatro-canzone, ideato da una delle maggiori esponenti del folk italiano, Lucilla Galeazzi, va in scena con la regia di Maria Rosaria Omaggio, attrice di lungo corso che sarà tra gli interpreti.
Lucilla Galeazzi è annoverata tra le più autorevoli voci della musica popolare italiana, vincitrice nel 2006 della targa Tenco per il migliore album folk, e lo spettacolo si apre con una coinvolgente introduzione letteraria di Maria Rosaria Omaggio, che ne ha anche curato regia e allestimento. Nel prologo, l’attrice riporta lo spettatore indietro nel tempo di un secolo con l’interpretazione delle poesie di guerra di Ungaretti, con le pagine più significative tratte da “Parla una donna – Diario di guerra” di Matilde Serao e i versi femministi di un’insospettabile Ada Negri.
“Il fronte delle donne”, inserito tra gli spettacoli di interesse nazionale nell’ambito delle celebrazioni governative 2014-2018 per il centenario della Prima Guerra Mondiale, vede calcare la scena otto voci femminili che alternano recitazione e musica, accompagnate da 2 chitarre e da diversi documenti video.

In maniera originale e toccante resoconti e testimonianze storiche si alternano a canti di soldati e donne; immagini di repertorio si fondono con luci e atmosfere per riportare in vita i ricordi che sono le radici della vita femminile dal 1915 in poi.
Si tratta di un reportage su un’epoca a dir poco feroce per le donne. E’ l’affresco storico di una guerra in cui le prostitute, portate al fronte nei cosiddetti “casini di guerra”, erano obbligate a ritmi inumani: fino a 140 rapporti al giorno. Era anche il tempo in cui le operaie che si ammalavano per i massacranti ritmi di lavoro non potevano restare a casa per paura di essere licenziate. Fu l’epoca in cui il lutto si trasformò da avvenimento doloroso e privato a condizione diffusa e pubblica cui le donne – intellettuali e non – reagirono coraggiosamente formando associazioni per l’aiuto ai militari, sostegno alle famiglie, raccolta di fondi per il fronte.

Carlo Marino

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