BUKUROSH, MIO NIPOTE con Francesco Pannofino alla Sala Umberto in Roma

Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi sono in scena alla Sala Umberto in Roma con la prima nazionale di “Bukurosh, mio nipote” di GIANNI CLEMENTI con ANDREA LOLLI, SILVIA BROGI MAURIZIO PEPE, FILIPPO LAGANÀ ed ELISABETTA CLEMENTI. Tutti bravi in questa pièce a tratti davvero esilarante. Ma si sa il teatro “Castigat ridendo mores”, che tradotta letteralmente, significa: “corregge i costumi ridendo”. Il motto dovuto al poeta latinista francese Jean de Santeuil fu preso a programma dalla Comédie-Italienne dall’Opéra-Comique a Parigi. E si adatta benissimo in questo caso.

Francesco Pannofino in Bukurosh photo © by Carlo Marino European News Agency


Nel caso di “Bukurosh, mio nipote” ci troviamo ad assistere ad una pièce satirica che colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni ai nostri giorni.
I personaggi sono Lucio, consigliere comunale progressista, Ginevra, chef in carriera di cucina molecolare e la loro figlia 17enne Camilla, Corrado, Colonnello gay in pensione, Benedetta, titolare dell’erboristeria sotto casa, Igli, albanese, titolare di una piccola Ditta edile e Lushan, il suo giovane fratello. Sono loro gli “eroi” che si muovono con perizia sul palcoscenico della Sala Umberto.
Compagnia di F. Pannofino alla Sala Umberto © photo by Carlo Marino European News Agency

La scena si apre con Lucio e Ginevra, appena tornati dall’Albania, reduci insieme a Corrado e Benedetta dal matrimonio riparatore di Camilla con Lushan, di cui è rimasta incinta durante i lavori di ristrutturazione del bagno di casa. Ai dubbi per la scelta tanto azzardata della figlia si sommano le preoccupazioni per il suo futuro, l’annuncio delle imminenti elezioni comunali per Lucio, la notizia che il ristorante molecolare di Ginevra sta subendo un notevole calo di clienti ed il grande problema della imminente convivenza in casa con i novelli sposi. L’impegno di acquistare e ristrutturare, tramite la ditta di Igli, l’appartamento sullo stesso pianerottolo, anche se economicamente impegnativa, si prospetta come un’occasione unica per preservare la vicinanza con la figlia ma anche l’intimità familiare. Ma l’arrivo improvviso e anticipato dal viaggio di nozze di Camilla disperata e sola, non fa che rafforzare i loro dubbi sulla superficialità ed sull’immaturità della loro figliola e soprattutto di quell’unione. Anche per gli amici di famiglia Corrado e Benedetta le novità non mancano…
Pannofino e Rossi in Bukurosh © photo by Carlo Marino European News Agency

Tutto sembra precipitare ulteriormente: purtroppo Lucio non viene eletto e da ex onorevole, per la prima volta in vita sua, scopre di non saper fare niente. Non ha un mestiere; lui che ha dedicato tutta la sua vita sempre e solo alla politica! Lucio e Ginevra affondano in una profonda depressione, ma paradossalmente le difficoltà del momento creano un momento di prossimità maggiore per la coppia e, come recita il famoso detto: “un bambino arriva sempre con il pane sotto il braccio”. Così la nascita del piccolo Bukurosh sembra sgombrare il cielo dalle nubi.
Un interno medio borghese, una famiglia che vede messa in pericolo la propria presunta stabilità ed è costretta a mettersi in gioco. “Bukurosh, mio nipote” è una divertita riflessione sulla nostra società, sui nostri pregiudizi, i nostri timori, le nostre contraddizioni, debolezze e piccolezze. Sull’insostenibile leggerezza della nostra gioventù fatta di outfit e social.
Bukurosh, mio nipote photo © photo by Carlo Marino European News Agency

Carlo Marino

Published by historiolaeartis

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