Il Teatro di Chris Thorpe al Palladium in Roma

Nicola Pannelli
photo © by Carlo Marino European News Agency

Se cerchiamo solo di confermare le cose che pensiamo di sapere, c’è tutta una sfera di possibilità che non concederemo mai a noi stessi di conoscere”.
(da “Confirmation” di Chris Thorpe / Regia Jacopo Gassmann)

 

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Il 29 ottobre al Teatro Palladium è andato in scena Confirmation il Teatro di Chris Thorpe con l’ottima interpretazione di Nicola Pannelli e la Traduzione e regia di Jacopo Gassmann. Chris Thorpe è un autore provocante ed entusiasmante al tempo stesso. Nelle sue opere lo spazio teatrale viene condiviso con il pubblico, parte del quale è invitato a seguire l’opera sul palco e a leggere battute.

La scena di Confirmation si apre con un convegno per l’organizzazione di una manifestazione contro i pachistani. E già dalle prime battute il pubblico è coinvolto in un esperimento di psicologia che ha lo scopo di dimostrare come il cervello  funzioni in maniera “corretta” secondo ciò che l’evoluzione ha creato: in particolare secondo il “bias di conferma” (confirmation bias), il pregiudizio di conferma. La comprensione condivisa di come funziona il mondo: per gli esseri umani è stato ed è utile vedere il mondo come la successione delle cose che accadono. Il bias di conferma, però, è anche ingannevole. Le cose possono anche prenderci alla sprovvista: l’essere umano non può vedere il sistema perché si trova dentro il sistema. Partendo poi dal volume, Menti Tribali di Jonathan Haidt che parla dell’incapacità di comprendersi tra gruppi di destra e sinistra in una dialettica politica di tipo costituzionale, Chris Thorpe ci porta a vivere una situazione di confronto tra un suprematista bianco, nazista, e un personaggio “liberal”. Il risultato terribile è che anche le persone con delle idee orribili possono essere affabili, intelligenti e simpatiche. Thorpe che fa passare anche il messaggio che “noi veniamo educati per servire e non per goderci la vita” è un autore che davvero colpisce nel segno, non è mai omologato. Alla base della sua ricerca c’è quel complesso guazzabuglio che significa essere un “Essere umano”.

Carlo Marino

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