“Le Serve” di Jean Genet al Teatro Palladium in Roma

Les Bonnes di Genet al Teatro Palladium Roma
photo © Carlo Marino (European News Agency)

Les Bonnes di Genet al Palladium Roma
photo © Carlo Marino (European News Agency)

Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina sono state insuperabili attrici nella rappresentazione de “Le Serve” di Jean Genet con la regia di Giovanni Anfuso al Teatro Palladium in Roma. Si tratta di un testo complesso, come complesso era l’autore: “Uno straordinario esempio di continuo ribaltamento fra essere e apparire, fra immaginario e realtà”. Con queste parole Jean-Paul Sartre descriveva Le serve (Les bonnes) di Jean Genet. La trama si ispira ad un fatto di cronaca nera: due sorelle di nome Christine e Léa Papin di 28 e 21 anni, da almeno 4 anni a servizio presso una famiglia borghese composta da coniugi di mezza età e figlia, in seguito ad un rimprovero per un banale incidente, massacrarono madre e figlia. Il delitto fu perpetrato con inaudita ferocia, strappando gli occhi alle vittime ancora agonizzanti, seviziandone poi i corpi con accanimento. Commesso il delitto les bonnes si ritirarono nella loro stanza per dormire nello stesso letto. Al giudice non forniranno alcun motivo comprensibile del loro atto, l’unica loro preoccupazione sembrò quella di condividere interamente la responsabilità del fatto. Della vicenda si interessò anche Jacques Lacan scrivendone nei suoi studi sulla paranoia. La trama dell’opera di Genet invece parla di  Claire e Solange  due sorelle, cameriere-modello al servizio di una ricca signora. Ogni volta che la padrona esce di casa le due donne si scambiano la parte fra loro, recitando a turno il ruolo della padrona e della serva. Chi interpreta la serva non mette in scena se stessa, ma l’altra sorella.  Tale rituale quotidiano, recitato nella camera da letto della signora, alimenta l’ambivalenza affettiva nei confronti di Madame: amata, ammirata, e insieme invidiata e odiata. Le sorelle ne indossano i gioielli più preziosi, le sue vesti più belle, ne imitano la voce e gli atteggiamenti che ogni giorno sono costrette solo a contemplare, e sognare, con invidia, in silenzio. Nella loro delirante performance mostrano l’aspetto cattivo, eroticamente perverso, malato della loro femminilità. Soggiacenti a sentimenti di adorazione e di odio per la loro padrona, con il gioco delle parti sfogano tutto il loro rancore giungendo a mimare il momento in cui la uccidono. Il loro gioco diventa sempre più pericoloso: un giorno denunciano l’amante di Madame con delle lettere anonime. Venendo a sapere che sarà scarcerato per mancanza di prove, temono che il loro tradimento venga scoperto. Allora scatta il piano della finzione e quello della realtà che,  nella loro mente squilibrata si confondono, e l’omicidio si materializza in una tazza di tisana avvelenata. Tentano di farla bere alla signora, ma il tentato omicidio fallisce. Allora proveranno ad eliminarsi a vicenda. Alla fine Claire si dà la morte, beve la tisana, mentre Solange, dato che la polizia prenderà quel gesto come un omicidio si prepara consapevolmente, incatenandosi, nell’attesa dei gendarmi.

Carlo Marino

Le Serve di Jean Genet al Teatro Palladium Roma<br />photo © Carlo Marino (European News Agency)
Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Vanessa Gravina photo© Carlo Marino (European News Agency)

 

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