Trecentesimo anniversario dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann

Giovedì, 14 settembre 2017, alle ore 17.30 nella Sala del Galata del Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps ha avuto luogo l’inaugurazione del Ciclo Conferenze 2017/2018 dedicate a Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) , fondatore dell’archeologia e della storia dell’arte moderna, in occasione dei trecento anni dalla nascita. L’attività di Winckelmann è indissolubilmente legata alla “Città Eterna” dove si stabilì dopo un soggiorno a Dresda.

Figlio di un povero ciabattino di Stendal, quello che poi sarà un vero gigante della Kultur tedesca abbandonò la confessione protestante convertendosi alla religione cattolica e riuscì, così, ad approfondire dal 1755 le sue conoscenze delle collezioni d’antichità di Roma grazie ad una borsa di studio offerta dal principe Elettore di Sassonia. Assunse l’incarico di bibliotecario del Cardinale Alessandro Albani (1692-1779), interrotto solo per qualche mese per un soggiorno a Firenze dove si dedicò alla compilazione del catalogo delle gemme della Collezione von Stosch. Nel 1763 fu nominato commissario delle antichità di Roma, funzione che ricoprì fino alla morte avvenuta a Trieste per mano dell’italiano Francesco Arcangeli nel 1768. Tra i 1758 e il 1767 viaggiò a Napoli, Caserta, Paestum e nella regione del Vesuvio fornendo descrizioni sulla nuova conduzione degli scavi. L’influenza esercitata dal  Winckelmann si fonda sulle sue due opere principali. Già a Dresda aveva pubblicato nel 1755 per la prima volta i suoi “Pensieri sopra l’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura” (Gedancken über die Nachahmung der griechischen Wercke in der Mahlerey und Bildhauerkunst). La seconda edizione uscì nel 1756. Basandosi su studi filologici e archeologici dell’antichità nonché sul confronto con l’illuminismo inglese e francese, Winckelmann sancì in questo testo fondamentale del classicismo l’esemplarità dell’arte greca, raccomandandola agli artisti della sua epoca. Nel suo secondo capolavoro, la “Storia dell’arte nell’antichità” (Geschichte der Kunst des Alterthums, prima edizione nel 1764, seconda nel 1776) Winckelmann ribadì di nuovo la superiorità dell’arte greca, legandola al modello biologistico del divenire, del culminare e del decadere.

L’evento  facente parte del Ciclo di Conferenze 2017/2018 ” Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) Fenomeno Europeo della ricezione “è stato ideato ed organizzato dalla Casa di Goethe in Roma, dall’Istituto Archeologico Germanico e dalla Humboldt-Universität zu Berlin Institut für Kunst-und Bildgeschichte/Census of Antique Works of Art and Architecture Known in the Renaissance.

Carlo Marino

 

Published by historiolaeartis

Journalist http://kaarlo.marino.en-a.eu/partner_info/

Verified by MonsterInsights