L’installazione spaziale “River Pool”, opera dell’artista figurativo
, è costituita da diciassette boe a forma di sfera, dalle dimensioni di palle da biliardo di circa 1 metro che adattandosi al flusso d’acqua galleggiano sulla superficie della famosa laguna della Giudecca. A differenza però del biliardo qui per l’inerzia del flusso d’acqua le sfere cambiano continuamente posizione. L’installazione dell’artista prevede due sfere bianche in più rispetto alle biglie previste dal gioco, le quali portano ciascuna uno stemma. Venezia è raffigurata da un leone, mentre la città di Szentendre da due ancore. I simboli delle rispettive città si riferiscono sia al commercio fluviale/marino ivi svolto sia all’eredità culturale delle due città che appunto deriva da tale commercio. L’installazione infatti non fa altro che inserire tale messaggio in un contesto più attraente grazie anche ai colori.
A Venezia, l’invenzione ungherese collocata nella laguna della Giudecca sta riscuotendo grandissimo successo. Ottó Vincze (1964) è annoverato tra gli artisti figurativi più importanti dell’area Europa Centro-orientale. Tra le sue numerose esposizioni vanno ricordate quelle allestite in Germania, Svizzera, Repubblica Slovacca, Finlandia e Italia.
Vincze ha esordito con opere caratterizzate ancora dalle tradizioni del costruttivismo tipico di Szentendre per passare poi alla sperimentazione di nuove forme artistiche. Al di fuori dei tableaux egli è autore anche di numerose installazioni e oggetti.
L’opera resterà a disposizione dei visitatori fino al 4 luglio p.v. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia d’Ungheria in Roma.
Carlo Marino
