“Il paradiso è sotto i nostri piedi”, scriveva nell’Ottocento il filosofo Henry David Thoreau. Sembra ancora miracolosamente qui e oggi, guardando una delle foto di “Il pianeta fragile”, la mostra che National Geographic Italia ha allestito nel foyer dell’Auditorium di Roma dal 10 al 21 maggio. La mostra offre un viaggio ideale e sensazionale, attraverso gli scatti dei maestri dell’obiettivo di National Geographic, sulla fragilità, la sofferenza, la bellezza del mondo, invitando a riflettere per raggiungere un maggiore senso di responsabilità. La qualità della vita non è cosa di poco conto. Un giardino di delicati coralli nelle acque languide, come in un quadro impressionista di Monet, di Kimbe Bay, in Papua Nuova Guinea. Pescatori, padre e figlio, che navigano su una canoa a bilanciere sulle acque di cristallo di un regno corallino che a differenza di tanti altri nel mondo pullula ancora di vita, per via della posizione isolata. “Un mondo ancora più alieno dei confini dello spazio”, secondo il fotografo autore dello scatto David Doubilet. L’ universo sconosciuto che abbiamo di fronte sul Pianeta Azzurro vive e respira, ospita galassie di pesci e formazioni coralline spettacolari. La bellezza e l’armonia naturale del nostro pianeta sono beni fragili. Irripetibili. “La Terra è ferita, serve una conversione ecologica”, ha ammonito papa Francesco. La “mission” della National Geographic Society – Ispirare, illuminare e divulgare, per cambiare il mondo – è evidente nei réportages e nei meravigliosi scatti che il magazine pubblica da 129 anni sui cambiamenti del nostro pianeta. Tra i fotografi in mostra: Jonas Bendiksen, James P. Blair, Ira Block, Jodi Cobb, Jad Davenport, David Doubilet, Gordon Gahan, Greg Girard, Fritz Hoffmann, Lynn Johnson,, Ed Kashi, Karen Kasmauski, Robb Kendrick, Tim Laman, Frans Lanting, David Liittschwager, Luca Locatelli, Pablo Lopez Luz, Steve McCurry, Michael Melford, Palani Mohan, Paul Nicklen, Carsten Peter, Jim Richardson, Ruben Salgado Escudero, Joel Sartore, John Stanmeyer, George Steinmetz, Mike Theiss, Mark Thiessen, Tyrone Turner, Stefano Unterthiner, Stephen Wilkes, Michael S. Yamashita, Christian Ziegler.
Carlo Marino
