Kirchner. Metropoli trepidante/ Natura idillica. Gli anni berlinesi.

La Kunsthaus di Zurigo, fino al 7 maggio,  ospiterà la mostra: “Kirchner. Metropoli trepidante/ Natura idillica. Gli anni berlinesi.” Si tratta di una rassegna espositiva di grande interesse: un focus sugli anni berlinesi di un giovane pittore, destinato a diventare uno dei massimi protagonisti dell’Espressionismo Tedesco, movimrento  che  faceva prevalere la deformazione di alcuni aspetti della realtà in maniera da accentuarne i valori emozionali ed espressivi.

 E fu proprio la Germania, la nazione che più si identificò, in senso non solo artistico, con tale temperie culturale. Nella Mostra di Zurigo è determinante la contrapposizione tra la vita nella capitale tedesca e quella sulla pacifica isola di Fehmarn. Kirchner (1880-1938) è sicuramente il rappresentante più prestigioso della prima fase dell’espressionismo in Germania. Egli, dopo aver studiato architettura, cominciò a dipingere e nel 1905 e fu tra i fondatori del gruppo «Die Brucke» insieme a Karl Schmidt-Rottluff, Fritz Bleyl ed Erich Heckel. Circa 160 tra dipinti, disegni, stampe e schizzi, oltre a una serie di oggetti, sculture e fotografie, cercano di produrre l’istantanea di un momento chiave nell’evoluzione creativa di uno degli artisti che, fondando nel 1905, il movimento Die Brücke, prendevano le distanze dai canoni pittorici tradizionali e dalle convenzioni dominanti nella società dell’epoca. Qualche anno dopo aderirono al gruppo anche Emil Nolde, Max Pechstein e Otto Mueller. Nel 1910 Kirchner aderì alla Nuova Secessione di Berlino e l’anno successivo si trasferì in questa città avviando insieme a Pechstein una scuola artistica che però non ebbe alcuna fortuna.

Dopo diverse defezioni di amici pittori, nel 1913 Kirchner sciolse il gruppo «Die Brucke». Da questo momento cominciò il declino fisico e psicologico di questa eccezionale figura di intellettuale. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’artista partì volontario per il fronte, ma l’esperienza della guerra lo annientò nel profondo. Nel 1917 fu congedato per insanità mentale. Gli amici lo portano in Svizzera, a Davos. In seguito al trasferimento in Svizzera per intraprendere un regime di cure, l’artista riuscì a riprendere l’attività pittorica approfondendo i temi legati al paesaggio e palesando ancora una volta la grandezza e la forza della sua arte. Nel 1937 i suoi quadri furono esposti nella mostra voluta dai nazisti sull’ «arte degenerata». L’anno successivo Kirchner si tolse la vita.

Carlo Marino

 

 

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