Molte delle opere esposte sono di grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte in Italia, provenienti da collezioni pubbliche e private americane, europee, asiatiche. Le sue rappresentazioni, popolate da figure denominate radiant babies (“omini che irradiano”) e barkings dogs (“cani che latrano”), colorano gli spazi pubblici di innumerevoli città del mondo: le figure delle sue opere sono immerse in un flusso grafico che ha dato vita a un linguaggio visuale inedito, unico, semplice che diviene vero e proprio marchio del suo stile inconfondibile. La linea delle rappresentazioni è ridotta infatti all´essenzialità pura, tanto che l´artista utilizza due o tre colori primari il più possibile puri, escludendo la possibilità delle tinte mescolate. La rassegna rende il senso profondo e la complessità della ricerca di Keith Haring, mettendone in luce il rapporto con la storia dell’arte. (C. Marino)