Scomber scombrus di W.G. Sebald (tradotto da Carlo MARINO)

Scomber_scombrusScomber scombrus ovvero il comune maccarello

Sulle immagini di Jan Peter Tripp

(Traduzione dal testo originale tedesco di Carlo MARINO)

 

Con entrambe le vele rigonfie del vento di ponente impostammo la rotta in modo che la nostra imbarcazione tagliasse la corrente di marea verso la quale il maccarello, notoriamente tra i pesci più voraci, predilige nuotare.

Sul far del giorno gettammo le lenze.

Presto vedemmo nella lontana foschia la barriera delle bianche falesie ornate in cima da oscuri prati e boschi poi, però, ci volle un po’ perché i raggi radenti del sole attraversassero le onde leggere ed i maccarelli si mostrassero .

Compatti e sempre più copiosi di numero sfrecciavano appena sotto il pelo dell’acqua. Il corpo rigido e siluriforme, con la preminente caratteristica di una muscolatura ipertrofica e fortemente limitante, li spinge costantemente in linea retta. Scartare è per loro praticamente impossibile e possono tendere verso un obiettivo solo procedendo ad ampie volute. Il loro viavai, al contrario degli altri pesci sedentari, è stato per lungo tempo  e, ancora oggi, resta un mistero. Scrive Ehrenbaum che di fronte alle coste europee ed americane, per molte miglia quadrate in estensione e per molte braccia in profondità, esistono luoghi in cui, in determinati momenti dell’anno, arrivano a migliaia di milioni e , in maniera improvvisa ed inattesa, così come sono giunti, di nuovo spariscono.

Naturalmente, adesso,  intorno a noi essi brillavano e scintillavano. Nell’azzurro del loro dorso, fatto di strisce trasversali con irregolari striature nero brunastre, scintillavano paillette dorate e purpuree, in un gioco di colore iridescente;  sovente l’avevamo notato sul pesce appena pescato e, nell’ora della morte,  al mero sfioramento dell’aria secca ed estranea , presto si dissolveva in una tinta plumbea.

L’aspetto del maccarello così meravigliosamente abbagliante durante la sua vita ricorda il suo strano nome che, come Ehrenbaum in un altro brano osserva, deriva dall’aggettivo latino varius e rispettivamente alle varianti diminutive variolus, variellus, varellus, che stanno a significare qualcosa di pezzato o maculato, motivo per cui la petite vérole, etimo che ne deriva, descrive quella malattia che in passato per lo più si andava a prendere in talune case, in cui, almeno secondo l’uso linguistico francese, una maquerelle sedeva in cassa come tenutaria.

Probabilmente le connessioni tra la vita e la morte degli uomini e dei maccarelli sono ancora più complesse di quanto sospettiamo.

Non c’era, pensai tra me e me, mentre recuperavo le prime lenze, un’incisione di Grandville, in cui una mezza dozzina di pesci a sangue particolarmente freddo, in camicia inamidata, frac e cravatta, siedono ad una tavola imbandita intenti a mangiare uno dei loro conspecifici, o cosa meno temibile, uno di noi?

Forse non è quindi un caso che sognare pesci sia premonizione di morte.

D’altra parte il pesce, presso molte popolazioni, è simbolo di fertilità . Scheftelowitz per esempio sostiene che presso gli ebrei tunisini ci sia l’usanza, in occasione di un matrimonio o la sera prima del sabato, di cospargere squame di maccarello sui cuscini, mentre lo psichiatra e antropologo viennese emigrato in California, Aisenbruk, in uno dei suoi scritti ingiustamente dimenticati, riferisce che i tirolesi volentieri a Natale inchiodano al soffitto una coda di pesce.

Come stanno in realtà le cose è, ovviamente, un altro discorso. Nessuno di noi sa in definitiva come potrebbe finire nel piatto di qualcun altro o cosa si cela nel segreto della mano chiusa del proprio avversario. Anche quando siamo impegnati nell’ittiomanzia, procedendo alla dissezione, pur scomponendo attentamente il maccarello e indagandone le interiora per un vaticinio, otterremo difficilmente una risposta; infatti per tali cose ciechi e muti appena ci guardano – grano di legno polito, bracciale d’argento, pelle che invecchia, occhio rotto – non dicendoci nulla del destino della nostra specie. Fino a sera fui preso da questi pensieri. Eravamo da tempo tornati dalla battuta di pesca e di nuovo guardavamo dalla terra ferma al mare grigio, quando mi apparve, mentre scivolava e solo occasionalmente visibile tra le onde, qualcosa di triangolare . Perhaps it’s someone still out sailing, disse la mia compagna, or else the fin of that great fish we will never net passing us far out at sea.

Grandville

Published by historiolaeartis

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